KARLWOLF CANTEEN, MERANO

Obiettivo primario del progetto è stato quello della ricerca continua della coesistenza e dell’equilibrio tra Natura e Architettura.
Si è voluto non circoscrivere l’architettura a un mero impianto strutturale formato solo da muri, porte, facciate, tetti, ma concepirla come parte integrante del paesaggio.
Vetro, cemento, acciaio diventano gli elementi con cui l’Architettura si compenetra e relaziona con il contesto naturale e antrofico.
Particolare cura nella metodologia progettuale si è posta nello studio, nella scelta e ricerca dei materiali.

In copertura all’edificio che ospita in parte la mensa e in parte i parcheggi, è stata creata una piazza pubblica, sulla quale crescerà un verde e un parco “urbano” lussureggiante, che trasferirà la mensa in una dimensione atemporale.
La volontà e la nostra idea di fare Architettura è: Trasformare il Paesaggio in Territorio. L’Architettura è un prodotto dell’uomo e come tale non può ridursi alla sola percezione tecnica, ma deve caricarsi di umanità. Solo così, a nostro avviso, si può raggiungere un alto livello della “qualità della vita”.

Si è tenuto inoltre conto nel disegno della Piazza di alcuni principi regolatori: la relazione tra lo spazio pubblico (la Piazza) e il didattico (la Scuola), la coesistenza tra spazio verde piantumato e area pedonale lastricata, la dialettica tra rigore formale e il disallineamento fuori asse degli elementi architettonici.
La forma di un rettangolo (mensa e parcheggi) viene stravolta dalle aiuole e dai percorsi asimmetrici.
Nella simmetria del complesso, la mensa attraverso la sua geometria trova la sua naturale collocazione in sintonia con il contesto.
Si è cercato e voluto infine rispettare il contesto architettonico preesistente e, nello stesso tempo, inserire un elemento di modernità, di rottura all’interno del tessuto urbanistico.
Si è voluto favorire con la “Piazza” la vita sociale e la condivisione degli spazi pubblici all’aperto.
Al di sopra della mensa si estende il “tetto verde”, un vero giardino pubblico, in cui si snodano vialetti e aiuole abbelliti da piante e fiori autoctoni, da sculture, da panchine per il riposo e la lettura.

Oltre al piacere estetico e ai benefici psicologici, la scelta del tetto verde è stata voluta perché ofre numerosi vantaggi ecologici: l’abbattimento dell’inquinamento atmosferico ed acustico, una migliore capacità di assorbimento e drenaggio delle acque piovane, il mantenimento di una temperatura quasi costante nei locali della mensa e quindi una conseguente riduzione del consumo energetico.

Una imponente scalinata definisce l’accesso alla mensa e circoscrive la piazza pubblica consolidando l’unione tra l’esistente e il nuovo.
Inoltre essa diventa un luogo di riunioni, dibattiti, cencerti, incontro, etc. all’aperto, in conclusione un centro di socializzazione.
La nuova mensa si presenta come un edificio compatto che si innalza ino al livello del giardino/piazza.
La facciata della mensa verso il giardino della scuola, tutta in vetro, interrotta ritmicamente da esili lunghi pilastri, permette un collegamento diretto e visivo con il verde antistante.
La sensazione di apertura che si prova all’interno della mensa è notevole e gli ambienti aperti e comunicanti fanno in modo che essi vengano percepiti come parti di una entità molto più ampia.
L’interpretazione degli elementi del luogo, la chiara organizzazione volumetrica e urbanistica degli accessi e degli spazi, l’integrazione forte, discreta e rispettosa del contesto esistente del progetto, valorizza ancora di più le notevoli qualità paesaggistiche circostanti.

 

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